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Concorso per assistenti giudiziari, la preselezione parte l’8 maggio

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Si terranno dall’8 al 24 maggio presso la Fiera di Roma le prove preselettive per il concorso per 800 assistenti giudiziari, bandito dal ministero della Giustizia (con il decreto del 18 novembre 2016). Lo prevede il decreto del 3 aprile 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale concorsi del 4 aprile.

Per vedere la banca dati dei quiz che usciranno nella preselettiva clicca qui.

L’indicazione delle date e delle sedi delle prove arriva dopo due rinvii, decisi per l’alto numero dei candidati: le domande presentate (c’era tempo fino al 22 dicembre 2016, solo in via telematica) sono state 308.385. In origine, infatti, le informazioni per i candidati sarebbero dovute arrivare il 14 febbraio, ma il decreto del 27 gennaio 2017 ha disposto la proroga al 3 marzo. E il decreto del 2 marzo 2017 ha poi rinviato al 4 aprile.

Il bando
Il concorso – il primo dopo 20 anni di assenza nei tribunali – è lo strumento-chiave della strategia elaborata dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, per arginare i vuoti di organico, che stanno sempre più mettendo in difficoltà i tribunali, ora alle prese anche con i processi telematici.

Per essere ammessi al concorso era sufficiente possedere un diploma di istruzione secondaria di secondo grado quinquennale o altro diploma dichiarato equivalente o equipollente.

La preselezione

Le prove preselettive consisteranno in 50 domande a risposta multipla, 25 in materia di diritto pubblico e 25 in materia di diritto amministrativo. Nel corso della prova preselettiva i candidati non potranno portare in aula nulla: né carta per scrivere, appunti, libri e opuscoli, né cellulari o altri apparecchi che consentano di comunicare con l’esterno. Le prove si terranno in successione, senza interruzioni, per 45 minuti. Per ogni domanda i candidati dovranno scegliere tra tre opzioni disponibili.

Le domande saranno scelte in modo casuale dalla banca dati che sarà consultabile dal 20 aprile al 6 maggio sul sito del ministero della Giustizia.

Saranno ammessi alle prove scritte i candidati che si classificano tra i primi 3.200 e gli ultimi pari merito.

Per partecipare alle prove preselettive occorre presentarsi nel giorno e nella sede previsti (dal decreto del 3 aprile, che scagliona i candidati in base all’ordine alfabetico) con un documento di riconoscimento e la ricevuta di invio della domanda rilasciata dal sistema informatico. Chi non si presenta alle prove preselettive, per qualsiasi ragione, sarà escluso dal concorso.

L’esito delle prove sarà pubblicato sul sito del ministero della Giustizia.

L’esame
Chi supererà le prove preselettive potrà affrontare gli esami veri e propri, che consisteranno in due prove scritte e in un colloquio.

Gli “scritti” saranno due test a risposta multipla: 60 domande sul diritto processuale civile e altre 60 sulla procedura penale. Le prove si terranno in successione e i candidati avranno a disposizione due ore e mezza per completarle. Il bando chiarisce anche il calcolo dei punteggi: 0,50 punti per ogni risposta esatta, -0,15 per ogni risposta errata e nessun punteggio per le risposte omesse. Per superare ciascuna prova occorre riportare una valutazione di almeno 22,5 punti su 30.

Il colloquio verterà sulle stesse materie delle prove scritte, più elementi di ordinamento giudiziario, servizi di cancelleria e nozioni sul rapporto di pubblico impiego. Inoltre, saranno verificate anche la conoscenza di una lingua straniera (francese, inglese, spagnolo o tedesco, a scelta del candidato) e delle capacità e attitudini all’uso di apparecchiature e applicazioni informatiche. Per superare il colloquio bisogna ottenere un voto di almeno 21/30.

I titoli
Sarà riconosciuto qualche punto in più a chi ha svolto il periodo di perfezionamento presso l’ufficio per il processo (6 punti), lo stage o il tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari (un punto in entrambi i casi). Attenzione però: i punti aggiuntivi saranno assegnati solo ai candidati che hanno già superato le prove d’esame.

La commissione d’esame
Il ministero ha nominato la commissione d’esame con il provvedimento del 24 febbraio 2017 e l’ha poi modificata con il provvedimento del 15 marzo 2017. A presiedere la commissione sarà Pietro Antonio Sirena, già consigliere di Cassazione.

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