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Legge di stabilità 2014: testo completo approvato dal governo. Ministro D’Alia conferma il blocco dei contratti e la proroga delle graduatorie

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Nella notte di martedì 15 ottobre, il Consiglio dei ministri ha approvato la Legge di stabilità e il bilancio di previsione dello stato per il triennio 2014 – 2016, tra le norme più importanti per determinare quali spese potranno essere affrontate nei prossimi anni e in quali ambiti.
Approvata, dunque, la tanto discussa Legge di stabilità 2014. Scopriamo allora il testo completo approvato (scaricabile a fondo articolo) dal Governo Letta. Se sei interessato ai 20 punti salienti sul cosa ci riserverà la Legge di stabilità 2014, puoi leggere il resto dell’articolo.

Il responsabile della Funzione Pubblica Gianpiero D’Alia dice che non ci sono novità rispetto a quanto già deciso per il pubblico impiego: il blocco della contrattazione per la parte economica è stato approvato dal Consiglio dei Ministri ad agosto, lo abbiamo solo trasformato in norma di legge.

Sempre in attesa di conoscerne il testo pre-definitivo, ora all’esame di Bruxelles, nella tarda mattinata del 16 ottobre, a margine di una conferenza presso Unioncamere, sono arrivate delle conferme da parte del ministro della Funzione pubblica, Gianpiero D’Alia.

Gianpiero-dalia-ministro-della-pubblica-amministrazione

Il Ministro ha detto che:

“nella Legge di Stabilità non ci sono novità sui contratti rispetto a quanto già deciso per il pubblico impiego. Il blocco della contrattazione per la parte economica – ha continuato D’Alia – è stato approvato dal Consiglio dei ministri ad agosto, lo abbiamo trasformato in norma di legge” Inoltre, resta ferma la proroga delle graduatorie dei concorsi pubblici.

Insomma, per il responsabile della Funzione pubblica non è il caso di creare allarmismi. Perché la proroga all’aumento stipendiale era già stata decisa.

[banner size=”300X250″ align=”alignright”]D’Alia ha anche aggiunto che, al di là del blocco degli aumenti (e sembra anche dell’indennità di vacanza contrattuale fino al 2017), vorrebbe quanto prima incontrare i rappresentanti dei lavoratori, ormai quasi sul piede di guerra: “spero di incontrare nelle prossime settimane i sindacati per iniziare a discutere delle cose che possiamo fare per il pubblico impiego”.
E ancora “Abbiamo riaperto infatti la contrattazione per la parte giuridica. Stiamo lavorando per creare le condizioni per aprire una trattativa seria”, ha concluso il Ministro. Ma la mobilitazione contro le ristrettezze riservate al pubblico impiego, in particolare nella scuola, sarebbe ormai dietro l’angolo: già a fine mese i sindacati maggiori si sono dati appuntamento.
E tra due giorni, il 18 ottobre, buona parte di quelli meno rappresentativi hanno chiamato i dipendenti allo sciopero.

Legge di stabilita 2014 (Testo approvato)

[banner size=”300X250″ align=”alignright”]Molte delle cose nella legge di stabilità erano state anticipate nei giorni scorsi dai giornali, ma ce ne sono anche di nuove non previste (non ci sono i tagli alla sanità ipotizzati dalla stampa il giorno prima). Oltre a una ulteriore razionalizzazione della spesa, il Consiglio dei ministri ha previsto meccanismi per alcuni sgravi fiscali, ma anche l’introduzione di alcune nuove imposte.

Durante una conferenza stampa, il presidente del Consiglio Enrico Letta ha anche annunciato che le elezioni saranno accorpate in un unico giorno, la domenica, per risparmiare circa un centinaio di milioni di euro.

È bene ricordare che la legge di stabilità è un insieme di intenti del governo, che dovranno essere comunque discussi, probabilmente modificati e approvati dal Parlamento nelle prossime settimane.

Scopriamo allora, in sintesi, i 20 punti della Legge di stabilità 2014:

1. La legge di stabilità prevede interventi per 11,6 miliardi di euro nel 2014, complessivamente per 27,3 miliardi di euro nel triennio che termina nel 2016.

2. Il governo prevede per il 2014 sgravi fiscali complessivi per 3,7 miliardi di euro.

3. È previsto il recupero di circa 8,6 miliardi di euro attraverso tagli alla spesa e nuovi interventi fiscali.

4. Non sono previsti tagli alla sanità.

5. Taglio del cuneo fiscale a partire dal 2014 con 2,5 miliardi di euro: 1,5 miliardi attraverso la riduzione dell’IRPEF per le fasce medie e basse, 40 milioni per la riduzione dell’IRAP e 1 miliardo per ridurre i contributi sociali aziendali. Le detrazioni IRPEF per i lavoratori si fermano a 1.510 euro e non più al previsto aumento di 1.600 euro.

6. TARES (Tassa Rifiuti e Servizi) e IMU (Imposta Municipale Unica) sulle prime case non di lusso sono sostituite con la TRISE (Tributo sui Servizi), che a sua volta si divide in due parti e cioè la TARI per i rifiuti e la TASI sui cosiddetti “servizi indivisibili” (le attività comunali offerte a tutti e non individualmente, come la polizia locale, gli uffici tecnici, l’anagrafe, eccetera).

7. L’importo della TARI sarà determinato sulla base della superficie delle proprietà come avveniva già per la TARSU, la TASI avrà un’aliquota di partenza pari all’1 per mille con stessa base imponibile dell’IMU.

8. Tra il 2014 e il 2016 riduzione delle tasse per le imprese di 5,6 miliardi di euro e di 5 miliardi per i lavoratori.

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9. L’imposta di bollo per le comunicazioni relative ai prodotti finanziari aumenta, passando dall’1,5 per mille di quest’anno al 2 per mille per il 2014. Il bollo non si paga per le comunicazioni legate ai fondi sanitari e a quelli pensionistici. In questo modo il governo confida di recuperare 900 milioni di euro.

10. Sono prorogati di un anno gli incentivi per le ristrutturazioni che prevedono un bonus del 65 per cento sulle spese per il risparmio energetico (“ecobonus”) e del 50 per cento per quelle semplici. Dal 2015 le aliquote scenderanno.

11. Entro fine anno saranno venduti a Cassa Depositi e Prestiti Spa, la società finanziaria partecipata al 70 per cento dal ministero dell’Economia, immobili per circa 500 milioni di euro. L’operazione servirà per ridurre in parte il debito pubblico, ritoccando il rapporto tra deficit e Prodotto Interno Lordo (PIL) per il 2013. L’operazione sarà ripetuta nei prossimi due anni e le dismissioni dovrebbero fruttare 1,5 miliardi di euro.

12. Viene rivisto il sistema di calcolo del “patto di stabilità” interno degli enti locali, quello che devono rispettare i comuni e che è stato spesso criticato dai sindaci per essere rigido al punto da impedire nuovi investimenti. Ai comuni dovrebbero arrivare circa 1,5 miliardi di euro in seguito allo sblocco di diverse risorse.

13. Saranno aumentate le deduzioni dell’ACE (Aiuto alla Crescita Economica), il meccanismo introdotto dal governo Monti per incentivare la capitalizzazione delle società. Nel 2014 la deduzione passerà dal 3 per cento al 4,2 per cento.

14. Sono messi a disposizione 250 milioni di euro per la social card, che potrà essere usata anche dagli immigrati con permesso di soggiorno per lungo periodo. Previsti 250 milioni di euro per il fondo per i non autosufficienti.

15. È previsto un “contributo di solidarietà” per gli esodati, che sarà ottenuto attraverso un prelievo (ripetuto per tre anni) del 5 per cento dalle pensioni nella fascia tra i 100.000 e i 150.000 euro lordi l’anno, del 10 per cento per le pensioni sopra i 150.000 euro lordi e del 15 per cento per le pensioni sopra i 200.000 euro.

16. Blocco della contrattazione per gli impiegati pubblici per tutto il prossimo anno. Viene progressivamente modificato il turn over (la sostituzione degli impiegati che vanno in pensione con nuovi assunti): nel 2015 ci saranno assunzioni per il 40 per cento dei ritiri, nel 2016 per il 60 per cento e nel 2017 per l’80 per cento.

17. Al Piano nazionale per la banda larga sono destinati 20,75 milioni di euro.

18. Il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, quello che serve per ottenere con meno difficoltà un prestito, prevede fondi per 1,6 miliardi di euro spalmati sui prossimi tre anni.

19. Per trasporti e infrastrutture sono previsti 400 milioni per le Ferrovie, 335 milioni per l’ANAS e 400 milioni di finanziamento per il MOSE, il sistema di paratie per proteggere Venezia dall’acqua alta.

20. Alle università andranno 230 milioni di euro ed è previsto per il 2014 un aggiustamento della spesa per le scuole paritarie con nuove risorse per 220 milioni di euro.

Per ascoltare il Ministro Gianpiero D’Alia riguardo la situazione dei precari ai concorsi pubblici, clicca su “ASCOLTA MINISTRO D’ALIA”.

Per leggere il testo completo approvato della Legge di stabilità 2014 clicca su “DOWNLOAD LEGGE DI STABILITA’ (TESTO APPROVATO)”.

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