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De Magistris: Rivedere patto di stabilità. Corte dei Conti, “si” a 350 maestre per Napoli.

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Corte dei Conti 350 maestre Napoli - Vincitoriconcorsi.altervista.orgNella giornata del 28 Maggio è giunta un’importante decisione della Corte dei Conti, riguardante l’assunzione di circa 350 insegnanti nelle scuole comunali napoletane con contratti a tempo determinato. Tale scelta del Comune è maturata lo scorso anno e si contrapponeva alle rigide politiche di bilancio imposte dalla spending review e dal patto di stabilità. La Corte dei Conti ha però posto fine alla querelle, dando ragione all’amministrazione comunale e convalidando le assunzioni.

Il procedimento aperto per danno erariale e alle casse comunali si è dunque concluso con un’archiviazione disposta dalla stessa Procura della Corte in Campania, che certifica l’insussistenza dei due capi di imputazione nei confronti dell’operazione portata avanti dal Comune di Napoli. Una mossa coraggiosa, in deroga ai vincoli imposti dalle politiche di austerity in vigore in questi anni di crisi economico/finanziaria, la cui conclusione dinanzi alla magistratura contabile crea un importante precedente. Le amministrazioni potranno “osare” agire in deroga al patto di stabilità, utilizzando la liquidità disponibile per intervenire a sanare situazioni critiche in questioni inerenti servizi di pubblica utilità, come nel caso della scuola.

De Magistris ha auspicato che da tale decisione si passi a delle modifiche al patto di stabilità, che possano consentire alle amministrazioni locali di agire senza avere costantemente l’occhio puntato sulle virgole e gli zeri del bilancio: “Sembra aprirsi, finalmente in modo consapevole e proficuo, una nuova stagione politica che speriamo non venga arrestata e che produca l’apertura di un confronto, fra amministratori locali e Governo, in merito alla necessità di rivedere i vincoli del Patto di stabilità; che faccia emergere la consapevolezza che anche la legge di natura finanziaria, volta giustamente al contenimento della spesa pubblica, deve trovare però un limite invalicabile nella Costituzione e dunque nei diritti da garantire ai cittadini; che riconosca un primato all’azione di governo locale quando questa, oltre le regole finanziarie, agisce in modo trasparente per garantire i servizi della collettività dunque il bene comune, scegliendo le persone e i loro bisogni concreti in settori vitali come la scuola, la sicurezza, l’ambiente”.

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